Tenuta scritture contabili: perché è importante

tenuta scritture contabili

Libri e scritture contabili sono soggetti a specifiche regole in materia di tenuta e conservazione che l’imprenditore deve rispettare per fornire prova dei fatti che hanno caratterizzato la gestione d’impresa.

Proprio per questo motivo, che occorre periodicamente redigere le scritture contabili e tenere gli appositi registri seguendo le normative contenute nell’art. 2214 del codice civile e con le norme tributarie riportate nel D.P.R. 600/73.

La normativa

L’articolo 2214 del codice civile stabilisce che l’imprenditore è tenuto ad avere il libro giornale e il libro degli inventari oltre che a tenere le altre scritture contabili necessarie per la natura dell’attività svolta.

Lo stesso articolo però stabilisce che queste disposizioni non si applicano ai piccoli imprenditori, esonerando di fatto la categoria da questo obbligo e con l’art. 2083 si comprende che con il termine piccoli imprenditori, si fa rifermento a:

  • artigiani;
  • piccoli commercianti;
  • Imprese familiari.

Secondo l’art. 2219 del codice civile l’imprenditore è obbligato a tenere tutte le scritture seguendo le norme di una ordinata contabilità quindi senza spazi in bianco, senza interlinee e senza trasporti di margini. Inoltre, non vi si possono fare abrasioni, se è necessario effettuare delle cancellazioni, queste devono eseguirsi in modo che le parole cancellate siano leggibili.

Per quanto tempo vanno conservate le scritture contabili

L’art. 2220 del codice civile, stabilisce che i registri contabili vanno conservati per un minimo di 10 anni dalla data dell’ultima registrazione e comunque sino alla definizione dell’eventuale accertamento tributario.

È opportuno inoltre conservare anche copia di lettere, fattura, telegrammi e ogni altro documento che attesti l’attività di gestione d’impresa.

Il Decreto Semplificazioni, diventato legge il 2 agosto 2022, prevede l’abolizione dell’obbligo di conservazione sostitutiva dei libri sociali e contabili, che d’ora in avanti dovranno solo essere messi a disposizione in caso di eventuali controlli.

La conservazione elettronica

È data la possibilità all’imprenditore di tenere le scritture contabili sia in forma cartacea, quindi tenendo la contabilità usando supporti meccanografici, oppure usando documenti informatici che, secondo l’art. 2215 bis, devono essere rese leggibili in qualsiasi momento dal soggetto che le utilizza.

La normativa fiscale di riferimento per la corretta tenuta dei registri contabili è contenuta nel D.P.R. 600/73. Gli obblighi saranno differenti a seconda della natura del soggetto (imprenditore, professionista, etc) e in base al regime contabile adottato per obbligo o per scelta.

Per maggiori informazioni sulla tenuta scritture contabili, contatta il ragioniere Andrea Marchetti!

Decreto semplificazioni e cessione del credito, tutte le novità

cessione del credito

Il Decreto Semplificazioni 2022: pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 agosto porta numerose novità come l’estensione del modello F24, correzioni al calendario relativo alle scadenze fiscali e modifiche in materia di cessazione del credito

Nell’articolo di oggi di Consulenza tributaria, parliamo del decreto semplificazioni e di quello che cambia riguardo la cessione del credito.

In cosa consiste il decreto semplificazioni

La cessione del credito è un accordo grazie al quale il creditore trasferisce il proprio diritto di credito a un terzo soggetto, che a sua volta lo riscuoterà dal debitore.

Quando invece si parla di lavori di riqualificazione energetica o ristrutturazione nei confronti delle case ad essere ceduto è il credito d’imposta cioè un credito verso lo Stato con cui si possono compensare i debiti e ridurre le imposte dovute.

Con il Decreto Aiuti è stato riconosciuto alle banche la possibilità di cedere i crediti corrispondenti ai bonus edilizi a tutte le Partite Iva clienti. Questo avveniva senza senza facoltà di ulteriore cessione, ma circoscriveva la cessione libera a tutte le Partite Iva, ai crediti acquisiti sulla base delle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.

Cessione del credito, le novità

Con l’entrata in vigore della nuova legge sulla semplificazione fiscale, cambia il meccanismo della cessione del credito.

In generale, i crediti possono essere ceduti al massimo tre volte. La prima cessione è libera, mentre le due successive alla prima possono essere effettuate soltanto a favore di intermediari finanziari, banche o imprese assicurative.

Le banche possono, in ogni momento, cedere il credito ai clienti con Partita Iva. Questi devono aver stipulato un contratto di conto corrente con la banca cedente o con la banca capogruppo. Inoltre, dopo aver acquistato il credito, non possono cederlo a loro volta.

Lo Studio Marchetti è specializzato nella consulenza in ambito fisco e tributi. Lo Studio ha come obiettivo l’offerta di servizi di qualità in grado di ridurre al minimo il peso degli adempimenti burocratici e amministrativi. Agiamo attraverso un servizio completo e puntuale.

Contatta il ragioniere Andrea Marchetti di Consulenza Tributaria e richiedi una consulenza sul decreto semplificazioni e la cessione del credito.

Detrazioni fiscali per aziende: tutto ciò che devi sapere

agevolazioni fiscali

Le detrazioni fiscali sono delle riduzioni che si applicano sui costi d’imposta IRPEF versati da ciascun contribuente tramite dichiarazione dei redditi o 730.

In altre parole, le detrazioni fiscali equivalgono a un rimborso parziale su varie tipologie di spese sostenute, dalle ristrutturazioni condominiali alle spese sanitarie.

Nell’articolo di oggi, Rag. Andrea Marchetti parlerà in dettaglio delle detrazioni fiscali

Detrazioni fiscali: come funzionano

In questo modo al contribuente è offerta una forma di sostegno per far fronte alle spese affrontate nell’anno solare appena concluso.

Le detrazioni spettano a:

  • Privati;
  • Liberi professionisti;
  • Aziende.

Le aziende che possono usufruire di agevolazioni e rimborsi fiscali sono tenute a comunicare la relativa documentazione (comprensiva del saldo delle imposte per gli anni in questione) direttamente all’Agenzia delle Entrate attraverso il portale telematico della stessa. Sarà l’Agenzia a ricontattare l’azienda con il dettaglio del risparmio sull’imposta relativa a ciascun anno.

Agevolazioni fiscali per aziende

Sono tante le misure agevolative e riguardano l’avvio di una nuova impresa, gli investimenti in innovazione, la crescita, il rafforzamento patrimoniale, gli investimenti in macchinari, impianti e software, l’internazionalizzazione, gli investimenti in formazione, in ricerca e sviluppo, in efficienza energetica, in nuove assunzioni, fino ad arrivare agli sgravi fiscali.

Per quello che concerne le agevolazioni concesse alle imprese è necessario precisare che annualmente possono essere modificate, integrate o addirittura eliminate. Per questo motivo è meglio farsi assistere da un professionista del settore come un commercialista.

Le agevolazioni possono essere erogate sotto forma di finanziamenti, crediti di imposta oppure sotto forma di esenzione di tutto o parte del reddito prodotto a seguito di una particolare spesa, investimento o assunzione di personale.  Per le imprese abbiamo una delle più conosciute sono quelle previste per spese come ricerca e sviluppo, oppure il bonus assunzioni, o investimenti in particolari settori economici come ad esempio il settore edile di cui il governo si sta interessando per sostenerlo o promuoverlo oppure anche misure volte ad incrementare la sicurezza sul lavoro.

Lo Studio Marchetti è specializzato nella consulenza in ambito fisco e tributi. Lo Studio ha come obiettivo l’offerta di servizi di qualità ponendo ’attenzione alle reali necessità dei Clienti, approfondendo i contatti e garantendo una differenziazione e personalizzazione delle risposte e delle soluzioni proposte sul continuo processo di miglioramento, al fine di far fronte alle esigenze del Cliente.

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Accertamento fiscale, cos’è e come difendersi

accertamento fiscale

Con il termine accertamento fiscale si indica il provvedimento con cui il Fisco chiede il pagamento di maggiori tributi rispetto a quelli già versati – o non versati – dal contribuente.

Si può indicare anche l’insieme delle attività amministrative che portano all’emanazione dell’atto impositivo finale.

L’atto di accertamento viene emanato tipicamente l’Agenzia delle Entrate per i tributi dovuti allo Stato. Ma può anche essere un ente locale come ad esempio dal comune che potrebbe contestare il mancato pagamento dell’imposta sui rifiuti.

Nell’articolo di oggi, Consulenza Tributaria ci parlerà nel dettaglio dell’accertamento fiscale.

Caratteristiche dell’accertamento fiscale

Che sia avviso di accertamento, avviso di liquidazione, atto impositivo, atto di recupero a tassazione, l’accertamento è lo stesso per contenuto e per caratteristiche di base.

In primo luogo, si ha la motivazione. Una spiegazione chiara e comprensibile delle ragioni per cui si ha una richiesta di maggiori pagamenti. Si devono indicare sia i fatti rilevanti, sia le norme di diritto violate. In questo modo si ha la possibilità presentare ricorso al giudice.

Se la motivazione dell’accertamento è incompleta o contraddittoria, l’accertamento stesso è illegittimo e può essere contestato.

L’accertamento deve essere tempestivo. Esistono regole generali che limitano nel tempo la facoltà della Pubblica Amministrazione di pretendere ulteriori pagamenti. Sono i cosiddetti termini di decadenza e di prescrizione. Ad esempio l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di contestare la mancata comunicazione della dichiarazione dei redditi entro 7 anni da quando la stessa dichiarazione andava presentata.

Cosa fare in caso di accertamento fiscale

Il contribuente può contestare le pretese emesse una volta decorsi i termini di prescrizione o decadenza che risultano quindi illegittime.

L’accertamento deve rispettare precisi requisiti di forma. Quindi deve essere sottoscritto dal funzionario responsabile o incaricato e deve essere notificato al contribuente con raccomandata con ricevuta di ritorno, con consegna a mani o con Pec.

Ogni accertamento fiscale può essere contesto alla Commissione Tributaria Provinciale o alla Commissione Tributaria Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta notifica. Al termine dei 60 giorni l’atto, seppur illegittimo, diventa definitivo e immediatamente esecutivo, consentendo la riscossione da parte dell’ente incaricato.

Lo Statuto dei contribuenti impone che l’accertamento fiscale, per essere valido, contenga tutte queste informazioni.

Contatta il rag. Andrea Marchetti e richiedi una consulenza.

Spese deducibili 730: tutto ciò che devi sapere

Spese deducibili 730

Qual è la differenza tra spese deducibili e spese detraibili e quali sono le spese deducibili che possono essere inserite nel 730.

Il Fisco consente di ottenere delle detrazioni sulle imposte dovute sui redditi percepiti decurtando dalle tasse una serie di spese considerate di rilevanza sociale in quanto sostenute per la famiglia e per la casa. Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione degli oneri spetta a condizione che la spesa sia sostenuta con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili.

Generalmente, non è possibile portare in detrazione l’intera spesa sostenuta ma solo una percentuale della stessa, che può variare in base alla tipologia dell’onere sostenuto. In molti casi, invece, la detrazione non può essere calcolata sull’intera spesa sostenuta ma su di un ammontare massimo fissato dalla legge.

Spese deducibili e detraibili

Fra le principali spese, che comportano una detrazione, si hanno ad esempio:

  • le spese sanitarie;
  • le spese per la scuola e lo sport dei propri figli;
  • le spese per gli addetti all’assistenza;
  • le agevolazioni per i premi di assicurazione e la previdenza;
  • le agevolazioni per la casa (mutui per l’acquisto, interventi di ristrutturazione, risparmio energetico, ecc.)

Queste spese si dividono in spese detraibili e spese deducibili.

Le spese detraibili nel 730 sono le spese che si sottraggono dall’imposta lorda, a differenza delle spese deducibili che vengono invece sottratte dall’ammontare del reddito complessivo.

Spese deducibili 730

Nello specifico, le spese deducibili (detti anche oneri deducibili) sono quelle che possono essere detratte dal reddito diminuendo quindi l’importo del reddito imponibile, cioè la base che viene considerata per il calcolo della tassazione e che si ottiene calcolando il reddito, già sottratto delle deduzioni fiscali.

In altri termini, un onere deducibile non riduce l’importo delle tasse da corrispondere, ma l’ammontare del reddito che deve essere considerato per il calcolo delle tasse stesse.

Per questo motivo la deduzione deve essere calcolata prima di calcolare le detrazioni fiscali.

Alcuni esempi di spese deducibili sono:

  • Spese per i contributi previdenziali (per es. l’INPS);
  • Spese per assicurazioni sanitarie complementari:
  • Donazioni a favore di istituzioni religiose e Onlus;
  • Spese mediche per disabili.

Per ulteriori informazioni e per delucidazioni affidati al Rag. Marchetti, esperto nel campo della consulenza fiscale e della consulenza tributaria.

Proroga modello autodichiarazione aiuti di Stato: cosa c’è da sapere

Autodichiarazione aiuti di Stato

Per far fronte alla pandemia da Covid-19, il governo italiano ha messo in campo una serie di misure a sostegno della popolazione e delle imprese. In questo approfondimento ci occuperemo della proroga del modello di Autodichiarazione per gli aiuti di Stato.

Nel mese di giugno, l’Agenzia delle Entrate ha prorogato al 30 novembre il termine per presentare l’autodichiarazione per gli aiuti di Stato. Facciamo chiarezza e proviamo e mettere insieme i tasselli di questo complesso mosaico.

Gli aiuti di Stato per fronteggiare la pandemia da Covid-19

Gli aiuti di Stato sono dei trasferimenti di risorse pubbliche a favore di imprese per contrastare gli effetti economici e sociali provocati dall’epidemia da COVID-19.

In sede europea sono state adottate diverse misure di sostegno e con la Comunicazione della Commissione “Temporary framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak – COM 2020/C 91 I/01″, gli Stati membri sono stati autorizzati ad adottare aiuti al tessuto economico.

Il Temporary Framework è stato integrato e prorogato più volte:

  • il 3 aprile 2020, per aiutare la ricerca nella lotta al COVID-19 e tutelare i posti di lavoro durante la pandemia;
  • l’8 maggio 2020, per agevolare l’accesso al capitale e alla liquidità per le imprese colpite dalla crisi;
  • il 29 giugno, per sostenere le piccole imprese ed incentivare gli investimenti privati;
  • il 13 ottobre 2020, per prorogare le disposizioni del Quadro fino al 30 giugno 2021e per estendere ulteriormente le tipologie di aiuti di Stato ammissibili; 
  • il 28 gennaio 2021, per prorogareulteriormente al 31 dicembre 2021 il Quadro delle misure di aiuto. Sono stati inoltre aumentati i massimali degli aiuti di importo limitato e dei costi fissi non coperti;
  • il 18 novembre 2021, per definire un percorso per la graduale eliminazione degli aiuti legati alla crisi alla luce della ripresa in corso dell’economia europea.

Come funziona la proroga del modello Dichiarazione aiuti di Stato

Con il Provvedimento n 233822/022 del 22 giugno 2022, l’Agenzia delle Entrate modifica il precedente provvedimento n. 143438 del 27 aprile 2022 disponendo la proroga al 30 novembre per la presentazione dell’autodichiarazione per gli aiuti di Stato.

I beneficiari di questi aiuti dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate l’elenco di tutti i contributi ricevuti nel 2020 e nel 2021 classificabili come Aiuti di Stato. Con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sono stati individuati contenuto, modalità e termini di presentazione della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, con approvazione del relativo modello e istruzioni.

La dichiarazione sostitutiva deve essere presentata dagli operatori economici che hanno beneficiato delle misure di aiuto riportate nell’art. 1 co. 13 del DL Sostegni, come:

  • contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate a fronte dell’emergenza epidemiologica;
  • credito d’imposta per i canoni di locazione di immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda;
  • credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro;
  • esclusione dei versamenti IRAP;
  • esenzione IMU per particolari tipologie di immobili;
  • definizione agevolata degli “avvisi bonari”;

Per ulteriori informazioni e per delucidazioni affidati al Rag. Marchetti, esperto nel campo della consulenza fiscale e della consulenza tributaria. Visita il sito.

Modello 730, cos’è e quali sono le novità per quanto riguarda il 2022

Modello 730

Il modello 730 é un documento che viene utilizzato per la dichiarazione dei redditi che interessa i lavoratori dipendenti e pensionati.

Il grande vantaggio del modello 730 è senza ombra di dubbio la facilità di compilazione da parte del contribuente che non deve effettuare calcoli ma ottenere il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione nel mese di luglio (per i lavoratori dipendenti) o agosto e settembre (per i soggetti pensionati).

Al contrario, se bisogna versare delle somme, queste ultime vengono trattenute dalla retribuzione o dalla pensione. Il modello 730 solitamente è disponibile tramite il portale delle Agenzie delle Entrate presente su internet al quale si può accedere tramite SPID o Carta nazionale dei servizi.

Il modello puó essere presentato anche tramite il Sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) o attraverso un CAF dipendente o professionista abilitato.

Chi puó presentare il modello 730

Il modello 730 puó essere presentato dai contribuenti che hanno percepito redditi di lavoro dipendente o redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (cassa integrazione, NASPI), redditi dei terreni o fabbricati, redditi di capitale o redditi di lavoro autonomo nei quali non viene richiesta la partita Iva, redditi di terreni o fabbricati situati all’esterno e redditi assoggettabili a tassazione separata.

La presentazione di tale modello molto spesso risulta conveniente soprattutto per ottenere spese detraibili o deducibili (bonus casa o spese sanitarie agli interessi del mutuo) esonerando contribuenti che hanno redditi da abitazioni principali o fabbricati non locati e redditi soggetti ad imposta sostitutiva con esclusione della cellulare secca o ritenuta alla fonte.

Novitá del 2022

A partire dal 2022 nel modello 730 si trovano:

  • Il bonus musica (dedicato a scuole di musica, cori e conservatori);
  • Credito d’imposta per l’installazione di impianti di filtraggio per il miglioramento qualitativo dell’acqua;
  • Il superbonus;
  • Gli adeguamenti del trattamento integrativo e ulteriore detrazione dedicata ai lavoratori dipendenti e gli aumenti delle detrazioni destinate a spese veterinarie e bonus mobili.

Chiedi maggiori informazioni a Marchetti Rag. Andrea!