Ogni contribuente ha a disposizione alcuni strumenti a disposizione quando si accorge di aver commesso errori nella compilazione della propria dichiarazione dei redditi.
Occorre tenere presente che si possono avere errori e omissioni di vario tipo. La rettifica dichiarazione redditi serve proprio a questo.
Nell’articolo di oggi di Consulenza Tributaria parliamo di come correggerla.
Rettifica dichiarazione redditi: quali errori possono sopraggiungere
Gli errori possono essere materiali o di calcolo. I più comuni sono:
- indicazione di oneri deducibili o di detrazioni in misura superiore a quella spettante
- errata indicazione di ritenute d’acconto
- omissioni, ad esempio omissione o errata indicazione dei redditi
- esposizione di deduzioni o di detrazioni non spettanti
- errata determinazione dei redditi, detta dichiarazione “infedele”.
Proprio per questo motivo la misura delle sanzioni dipende dalla gravità dell’illecito.
Nel caso di errori, si applicherà una sanzione ordinaria fino al 30% della maggiore imposta o della differenza dovuta.
Nel caso di omissioni, la sanzione può variare dal 120% al 240% della maggiore dovuta.
Il contribuente potrà però correggere gli errori commessi presentando una nuova dichiarazione, correttiva o integrativa della precedente.
Annullare, integrare o rettificare la dichiarazione
Dal 6 giugno al 20 giugno 2022 il contribuente ha avuto modo di annullare il 730 già trasmesso nel caso in cui abbia riscontrato un errore. Questo può succede anche in caso si sia accorto di non aver indicato tutti gli elementi.
Quando si annulla il modello 730 inviato, automaticamente viene rimosso anche il modello F24 eventualmente predisposto. Nella sezione “Ricevute” è possibile controllare e stampare le ricevute dell’annullamento.
Se invece stato inviato un 730 e si ha la necessità di completare o correggere la dichiarazione, entro il 30 novembre 2022 è possibile inviare il “Redditi aggiuntivo” oppure “Redditi correttivo”.
Se è stato inviato il 730 precompilato occorre presentare “Redditi aggiuntivo” e, per esempio, sono stati percepiti nel 2021 redditi soggetti a tassazione separata e a imposta sostitutiva, plusvalenze di natura finanziaria o investimenti e attività finanziarie all’estero.
Nel caso in cui dopo aver inviato il modello 730 ci si accorge di aver dimenticato dei dati o di averli inseriti in modo errato, occorre presentare “Redditi correttivo”. Nel caso in cui venga superata la scadenza è possibile presentare solo “Redditi integrativo”.
Se la nuova dichiarazione comporta un maggiore credito o un minor debito, si può chiedere l’eventuale rimborso. Se, invece, dalla nuova dichiarazione emerge un minor credito o un maggior debito, bisogna contestualmente pagare l’imposta dovuta, gli interessi calcolati al tasso legale.